Come Abbandonare Il Romanticismo: Parte 3 di 5 – Le Citazioni

Sul letto…

Cara, come diceva Kundera Innamorarsi di una persona non è desiderare di fare l’amore con lei, piuttosto desiderare fortemente di dormirci insieme. Però, cazzo!, mettiti tre paia di calzini se proprio non vuoi lavarti i piedi, per coprire il tanfo!

Regola 3: Non accettate mai i difetti del proprio partner – le citazioni mielose sono totalmente inutili in qualsiasi ambito.

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Come Abbandonare Il Romanticismo: Parte 2 di 5 – La Poesia

La triste verità è
nata dalle tue parole –

così intense,
sottili,
profonde,
per farmi accettare
il tuo rifiuto –

Quella verità
venuta a galla
da un oceano:
sei lesbica
ma dai il culo allegramente.

Tranne me: sono confuso.

Regola 2 – Dimenticatevi adiectio, detractio, trasmutatio, immutatio, endecasillabi e qualsiasi altra regola (o anche la totale assenza di queste) per scrivere qualcosa di poetico a chi amate profondamente: non ve la darà mai. Accontentatevi di vederla nei paradisi terrestri o fra le 74 vergini, anche se di vergine avranno solo le orecchie.

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L’Estate E’ Già Finita, Andatevene A Cagare…

I bagagli da preparare, esami da preparare. La mente per il traffico che si troverà per andare ad Amantea, anch’essa da preparare, i parenti: a migliaia, milioni, zilioni, anche loro da preparare. E poi? Qualche nuotata e una birra la sera non possono essere definite vacanze. Io lo chiamo stress aggiuntivo. L’estate è finita prim’ancora che arrivasse: la prima pioggia segnerà che l’autunno è vicino. E lì a menarsela con il buco dell’ozono che ha mandato a puttane le mezze stagioni, i tre quarti di stagioni, i 17/4 di stagioni. E il resto sono peli. Scordatevi allegri deretani femminei che danzano per le spiagge, balli notturni in discoteche sui litorali. Quest’estate ci saranno trenta centimetri di neve e gli unici balli che si faranno saranno quelli per evitare le manganellate della polizia.

L’estate è già finita, andatevene a cagare.

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They Live, We Sleep (ovvero “Brevi Sillogismi”)

Sillogismo 1
  1. Economicamente parlando, stiamo con le pezze al culo;
  2. Tutti sono desiderosi di andare al cinema per vedere l’ultimo film di Harry Potter;
  3. Per andare al cinema, c’è bisogno di pagare il biglietto;
  4. Il biglietto si paga con i soldi;
  5. I soldi fanno girare l’economia;
  6. Andare al cinema migliorerà le sorti dell’economia mondiale.

Sillogismo 2

  1. Economicamente parlando, stiamo con le pezze al culo;
  2. Tutti sono desiderosi di andare al cinema a vedere l’ultimo film di Harry Potter;
  3. Io lo guardo in streaming;
  4. Sono uno sporco comunista;
  5. I comunisti mangiano i bambini;
  6. Senza prole, non si ha successione di operai;
  7. Lo spoiler è un complotto comunista per sovvertire l’ordine mondiale.

Sillogismo 3

  1. Economicamente parlando, stiamo con le pezze al culo;
  2. Tutti sono desiderosi di andare al cinema a vedere l’ultimo film di Harry Potter;
  3. Io scrivo su Facebook il finale del film;
  4. Merito la morte;
  5. Un funerale implica un certo valore di scambio;
  6. Il valore di scambio è alla base del capitale;
  7. Il capitale sta alla base dell’economia;
  8. Ucciderci tutti migliorerà le sorti dell’economia globale.

Ultimo sillogismo

  1. Economicamente parlando, stiamo con le pezze al culo;
  2. Il matrimonio fra Charlene e Alberto di Monaco è dettato da ragioni di stato;
  3. Tutti sono desiderosi di andare a vedere l’ultimo film di Harry Potter;
  4. Ruby Rubacuori è incinta e vuole sposarsi;
  5. Il radical-chic di turno vi dirà Ma avete la merda nel cervello?
  6. Le feci sono da sempre un ottimo concime;
  7. Produrre concime incrementa la produttività dei campi agricoli;
  8. Il lavoro crea valore d’uso e migliora le sorti dell’economia mondiale.

Economicamente parlando (repetita iuvant), stiamo con le pezze al culo. Penso che mandare a zappare la terra quelle 5,000 – 10,000 persone di mia conoscenza sia la soluzione migliore.

[Il titolo del post di oggi vi è stato gentilmente offerto da:]

They Live – trailer

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Tre Cose Mi Tengono Compagnia

La passione per le stelle, la poesia, la matematica.
Fonderle insieme sarà l’unica cosa sensata che riuscirò a fare.

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Tramonto


[Il tramonto sulla Terra è roba per coppiette, fa schifo. Preferisco quello marziano, senza glassa che cola da apparati per la riproduzione di suoni come “pucci pucci” “tesoro mio” “amore mio” “budello mio”. Solo te, il Sole, un pianeta arrugginito e il ricordo costante di quanto faceva schifo la tua vita su quel misero punto azzurro. Decidere di prendere la navetta spaziale e sbattersene della nube di Oort, verso 3C 273, e finire in maniera epica la tua misera vita da terra-marziano: inghiottito da una fornace ai confini dell’universo, tra onde radio, raggi X e raggi gamma.]
Un bagno cosmico.

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“?”! è morto definitivamente, nasce Soru Nasega!!!

Avevo fatto un piccolo sondaggino su Fecebook per vedere chi e quanti erano d’accordo sul cambio del nome di questo insulso buco di culo: una persona ha detto “Fai quel cazzo che ti pare”, un altro “Secondo me lo devi solo puppare”, un altro “Concordo con il tizio di prima” e l’ultimo “Quand’è che si organizza sto bukkake?”. Ed è proprio l’ultimo commento che mi ha illuminato: nasce Soru Nasega, che in giapponese (stando a quanto mi dice Google Translate) vuol dire “Nase una rasatura”. Quindi l’ultima cosa da dire in questo post insulso sarà: viva “?”! che mi ha accompagnato dai tempi del liceo, viva Soru Nasega, viva le sbarbine e viva i bukkake!!!

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I Need A Hug [Perché Il Piccolo Bimbominkia Cristiano Desideroso D’Affetto Che C’E’ In Me Non E’ Mai Morto]

Ho ritrovato la fede, tant’è che ascoltando il Messiah di Handel raggiungo orgasmi multipli come i grillini e gli ambientalisti dopo i risultati del referendum. Però parliamoci chiaro, non voglio il Paradiso: per come me lo descrivevano al catechismo deve essere una rottura di coglioni allucinante. Preferisco il Purgatorio: del resto, tutti partono dal basso; guardate la Santanchè. A furia di fare pompe a nani da giardino è la première chienne presente in TV. Sai che mal di schiena doversi chinare ogni volta a 20 cm dal suolo. Scusate ma la metafora non è utilizzata per il mio outing (quando diventerò omosessuale vedrete dei cambiamenti significativi sul mio profilo di Facebook, oppure qualche burlone all’università si sarà divertito a calunniare in pubblico i miei gusti sessuali). Non è neanche mancanza di coerenza: tempo fa scrissi in un altro post (e non ve lo reindirizzo perché mi duole veramente il culo cercarlo fra centinaia di post inutili) che dell’esistenza o meno di Dio non me ne fregava assolutamente un cazzo, facendomi chiamare in questo modo apateista da qualcuno di voi. Il cambiamento sostanziale risiede nel gusto meraviglioso che si prova a bestemmiare sapendo che qualcuno, anche frutto della mia immaginazione, possa offendersi a morte. Ovviamente ho un piano per non finire all’Inferno per tutto il turpiloquio scaturito da partite a PES o Cavalli lasciati in presa come i fagiani uccisi alle volpi. Ricordo ancora la mia catechista che diceva Anche Hitler può essere nel Purgatorio se negli ultimi istanti di vita avesse rimpianto tutto il male che ha fatto e chiesto perdono a Dio. Quindi, l’essenza del mio diabolico eccellente piano consiste in questo: rispettare il terzo principio della dinamica di Newton, ovvero, a ogni buona azione far corrispondere un’azione cattiva: oggi parlo male dei negri, domani aiuto la nigeriana che sta al palazzo vicino al mio a portare la spesa (sperando che me la dia: mica faccio tutto aggratis, io!). In questo modo dovrei ritrovare l’equilibrio spirituale necessario per trovarmi nel Purgatorio; in caso di bestemmie/cattive azioni compiute e dimenticate, c’è sempre il pentimento finale in punto di morte.

Ora spieghiamo una cosa: l’immagine a inizio post. Mi sento solo, tanto solo. Le persone da cui vorrei un po’ di affetto o sono lontane geograficamente o distanti miliardi di anni luce col pensiero (nel senso che non mi cagano) [E se pensate che stia facendo per la seconda volta outing vi sbagliate, luridi orsi, lettori miei: non mi avrete mai! Così come mi disse la laurea quando entrai la prima volta all’università]. Quindi mi consolo cercando immagini deficienti su Google, metterle su un post scritto a caso per poi parlare di cose totalmente differenti e per nulla coerenti [Chi ci ha mai creduto alla mia coerenza, appena lodata prima?]. Fa tutto parte del mio piano meravigliosamente effimero di conquista del Purgatorio.

Solo che ha una piccola falla.

Il Purgatorio non esiste più.

Pazienza. Come diceva Bill Hicks, datemi l’Inferno e il mio fottuto rock ‘n’ roll!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Altrimenti sono fottuto…]

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Regole Di Sopravvivenza Casalinghe: Il Cane E Il Gatto

Se avete un cane o un gatto in casa, o entrambi, bisogna seguire queste semplici regole:

  1. Il cane è sempre una soddisfazione per rovinare i momenti romantici altrui: come i bambini che si mettono in mezzo alle discussioni di politica dei più grandi, che finiscono sempre col tramutare il pargolo in un membro di Forza Nuova nella maggiore età;
  2. Il gatto è l’elemento di prim’ordine per l’isteria collettiva: prendete vostro zio che caga nel cesso, piazzateci un cucciolo di gatto pronto ad affilare le sue unghiette al rotolo di carta igienica appena cambiato, e date inizio allo scontro!
  3. Mai tenere un computer nelle vicinanze di un cane o di un gatto (o di entrambi): il primo tenterà di distruggervelo nel tentativo di dirvi Lurida merda, smettila di giocare a WoW e portami fuori che c’ho una pisciata lunga quanto il Fiume Giallo. Il secondo è più diretto: piscerà direttamente sopra il notebook;
  4. Mai dare da mangiare ai cuccioli il vostro cibo: più in là vi ritroverete con un cane che vi intona per tutto il pranzo il Corale di Beethoven in attesa della sua parte di porchetta e/o un gatto che scambierà la vostra gamba per un graffiatoio in pelle;
  5. Le gioie della vita: il cane vi farà bestemmiare qualsiasi avatar religioso durante le vostre passeggiate nel momento in cui passerà da quella strada la donna della vostra vita, che casualmente è una bionda ciellina papagirl. Il gatto interromperà il vostro sonno pomeridiano per staccarvi le dita dei piedi una a una mentre sognate l’arresto di Berlusconi per riciclaggio di denaro per associazioni mafiose e sfruttamento della prostituzione;
  6. Comunque il vostro loft, bilocale, villa a settordici piani siano stati ridotti da questi esseri meravigliosi della natura, ricordatevi che non c’è nulla di meglio di un cane che vi piscia sul pantalone per la gioia di rivedervi dopo mesi di lontananza o di un gatto che si arrampica sulla vostra spalla solo per leccarvi l’orecchio o darvi carezzine sulla faccia, che magari sarà anche il loro modo di dire “ti voglio bene”, ma in quei dieci secondi di dolore e schifo avete progettato i modi più truculenti per uccidere entrambi.
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“Qui Si Fa La Rivoluzione!” Bravi, Ci Avete Provato: GG E GTFO!

Mi scuso per errori, anche grossolani, di qualsiasi entita’. Scrivere tali cose di getto senza neanche un minimo di revisione e’ dannoso per chi legge in primis, in secundis per il sottoscritto che ci fa la figura del coglione.

Mesi fa bloccamo circa meta’ delle famiglie d’Italia tramite treni, macchine, turismo svogliato per far sentire, grosso modo, la nostra voce. Grosso modo, non volevamo che determinate teste di cazzo presenti al Governo del paese ci rovinassero il futuro, quelli prossimi e quelli remoti.

Come a Pisa, cosi’ in mezza Italia meta’ delle famiglie, accompagnate da quattro digossini ogni settanta macchine/treni/giapponesi venivano (dis)turbate dal nostro vociare.

Vociare violento, grosso modo: come quando, tempo fa, quattro vecchietti che tentavano di non rovinarsi cercando di risparmiare i pochi soldi fruttati dal duro lavoro in campagna piuttosto che giocarseli a briscola saltarono in aria con un tavolo ottagonale, tipo la testuggine di Casa Pound.

La gente credeva veramente che bastava alzare un po’ la voce tanto da raggiungere i decibel di una bomba artigianale dentro una borsa in pelle pregiata affinche’ quattro teste di cazzo al Governo bloccassero Una grande pila di merda incastonata di diamanti.

C’ho creduto pure io, e l’abbiamo presa bellamente in culo come Marsellus Wallace.

Quello che si doveva fare, e prendetela come una metafora (se volete: i moralizzatori costruttivi, dovessero esistere, son ben accetti), era far saltare in aria ogni singola casa di ogni singola testa di cazzo con in sottofondo Wagner, spalmare merda e diamanti in faccia a ogni sopravvissuto e sodomizzare LE rimanenti.

Rivoluzionari gay, roba anche per voi se ne trova.

Parliamo seriamente, se alcuni di voi ancora non sono riusciti a cogliere il significato di tutto quello scritto sinora: regoliamoci: o son io che non mi faccio capire o siete voi che non riuscite a farmi capire.

Rivoluzione e’ roba grossa: non si inizia una mattina, alzatisi dal letto; sigaretta nel cesso o pugnetta nel caso non fumiate o preghierina al vostro Dio, Buddha, Cazziemazzi di turno; caffe’; altra sigaretta/minotto/wololo; e poi Dai mettiti la kefiah stamattina che in piazza per la manifestazione ci sono la Franci e la Berta che la danno come il pane se vedono qualche filo-palestinese.

Nemmeno Il mese scorso su Il Fatto Quotidiano ho letto che quello stronzo di Berlusconi ha deciso di emanare una legge per cui spruzzare sul culo di una vergine e’ reato a meno che la luna calante non sia nella casa del Toro in ascesa rispetto a Venere: blocchiamo mezza Italia!

Rivoluzione e’ parola assai dannosa: alcuni nomi storici che usavano tale concetto per movimentare le masse: l’Anticristo, il Bungee Jumper e Super Mario.

La rivoluzione e’ un biglietto di sola andata: vuoi partire, benissimo. Sei cresciuto, vaccinato, sverginato anche dal culo e puoi prenderti le tue responsabilita’ da culattone maturo. Vuoi spaccare il mondo? Prendi un martello, e con altri novecentonovantanove martelli inizia a distruggere. Ma distruggi tutto. Guarda in che mondo di merda siamo: va bene gli straordinari paesaggi che il mondo ci offre, va bene la grande storia culturale del genere umano e i passi da gigante fatti nella tecnologia, va bene anche l’aspettativa di vita e il pisello prolungati rispetto a duecento anni fa… Ma se, nel 2011, devo sorbirmi gente che torna da Milano dicendomi che un negro gli ha detto Terrone di merda, tornatene in Africa vuol dire che qualcosa non va molto bene in questo mondo. Attenzione perche’ distruggere ogni cosa non vuol dire buttare napalm sui fottuti musi gialli per far vedere che lo Zio Sam, anche se ha perso la guerra, e’ figo piu’ di loro che c’hanno le trappole con i punzoni ricoperti di merda e veleno. A ogni distruzione corrisponde un’innovazione seria, pulita e che magari migliori qualcosa che c’era gia’ prima. Non prendiamoci per il culo.

Alzare la voce e finire in carcere magari li fara’ cagare sotto per quattro, cinque giorni, al piu’ un mese. Ma se noi conosciamo loro, loro conoscono noi allo stesso modo. E giocare a questo ipergioco son bravi tutti: un giorno ci piazza il morto l’organizzazione anarchica/fascista/comunista/ultra’ alla manifestazione/partita di turno e il giorno dopo troviamo il poliziotto massacrato di botte o decapitato per le vie di Liverpool.

Metterci gli uni contro gli altri in determinati momenti della nostra vita solo perche’ abbiamo perso i dadi del Risiko o rotto miliardi di joystick per il megarosik a Soul Calibur non e’ costruttivo.

Non e’ una predica, nemmeno una menzogna: io stesso sono il primo che si presenta alle manifestazioni perche’ ci credo; ogni giorno e’ il giorno in cui mi dico Stavolta e’ diverso, stavolta si cambia davvero qualcosa. Ogni giorno mi alzo dal letto, fumo la sigaretta nel cesso, caffe’, altra sigaretta ed esco senza kefiah sperando che qualcuno abbia gia’ sodomizzato quindici figlie di politici al grido di GOODMORNING VIETNAM! sperando di partecipare anche io al putiferio.

Ogni singola manifestazione l’ho vissuta con il massimo della partecipazione, urlando in maniera tale da rompere bicchieri di vino o crepare muri per far vedere che incazzati lo siamo.

Incazzati lo siamo eccome.
Da quando abbiamo scoperto che le nostre mani non servivano piu’ per scrivere, lavorare, accarezzare il volto della persona che ami di piu’, toccare la sottile linea che divide te dalla forza sempiterna del vento; da quando i nostri occhi vengono pugnalati da contenuti miseri mentre la’ fuori ci sono i da Vinci, i Klimt, gli Herzog, i Murnau a fare la polvere ; da quando la nostra bocca ingoia lo sperma acustico da quelle teste di cazzo che fino alle ultime elezioni sembravano enormi vulve vogliose di popolo.

Prima di riprenderci il futuro, bisogna riprendere la dignita’, che non si compra al supermercato o in regalo con cinque Happy Meal e una Coca Cola formato famiglia da 65 litri o replicando i cori da stadio sostituendo “Catanisi figghiu ‘i bottana” con “Berlusconi pezzo di merda” o “Gelmini datti fo’o”. Di quello che fanno le teste di cazzo al governo non dovrebbe fregarcene un cazzo, dovremmo avere semplicemente il coraggio di renderci conto con quali scimmie abbiamo a che fare e cacciarle via a calci in culo.

Ma se tutto questo non viene fatto, rivolgerci a questi interessati con slogan da Atalanta – Brescia o Cosenza – Catanzaro non serve a nulla: due giorni, tre mesi, quattro anni e cinque secoli di rivoluzione non servono a un cazzo. Arrivera’ subito dopo, quando le nostre braccia saranno stanche di inforcare i culi di ogni signorotto da salotto industriale del cazzo, l’inutilita’ ambulante che si siedera’ su una poltrona dichiarando: “Avete fatto la rivoluzione per me, bravi, ora andate a comprare la vasellina che vi devo spiegare due concetti nuovi e innovativi di questa era…”

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