Novantasei

Novantasei è un cazzo di numero come un altro;
quello che conta sono altri ordini di grandezza.

Novantasei centimetri è un nano che ti passa di fronte.
Novantasei metri è poco più dell’altezza di una donna posta al centro di un mondo che costringe gli uomini alla libertà: quei metri in più sono tutti gli uomini che ancora non ha costretto.
Novantasei chilometri è il ricordo, di quella libertà.

Brutta razza, quella umana. In particolare, negli argomenti delicati.

Novantasei secondi è il tempo che può servire a un cestista per passare alla storia.
Novantasei minuti è lo spazio che puoi percorrere, anche se sei una mezza sega a calcio.
Novantasei ore non sono un cazzo: non ho la scienza infusa.

Ma quello che conta, per noi omuncoli, sono gli anni.

Novantasei anni sembrano una colonia di scarafaggi nel bel mezzo del letamaio di New York: così insulsi di fronte le cazzate di ogni giorno che solo quando scompaiono, nel bel mezzo del ritorno della primavera, ti ricordano quanto puoi essere eterno o fugace nella storia.

Novantasei anni sono eterni di fronte a due anni di assenza e due anni di assenza sono eternità nella mente per chi perde novantasei anni di pura, semplice, amorevole presenza.

Presenza di carne;
di denti, due – giusto due, che sbriciolano pane duro quanto le rocce delle montagne che ti han cresciuto come una madre siderale nel freddo e indistinto vuoto del cosmo;
di mani, due – sempre due, che han tirato via ceppi ardenti e spinto macchine distrutte e suonato poche note su di un vecchio mandolino e tenuto in braccio figli di un’epoca che sembra lontana come il mio sguardo rivolto verso il tuo ricordo.

Presenza che ora diventa un vortice sconclusionato nel chiaro, freddo, inutile senso di malinconia che pervade questa notte.

Il giorno è ancora lontano: ci saranno degli occhi, degli occhi bellissimi, ad attendermi.

Mentre i tuoi vagheranno nell’eternità dei tuoi tanti novantasei che, inconsciamente, hai varcato.

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6 risposte a Novantasei

  1. Gabriele Hoist scrive:

    Wow! Thank you! I constantly wanted to write on my blog something like that. Can I take a fragment of your post to my site?

  2. Davide Nudo scrive:

    Qualche giorno fa è venuto a mancare un mio prozio. Mi sembrava carino ricordarlo, dato che con lui ho condiviso poche cose (erano due anni che non lo vedevo), ma di inestimabile valore per la mia persona.

  3. Straf scrive:

    mi è sembrato che parlassi di un tuo nonno. o sbaglio?
    magari proprio perché “l’argomento nonni” è il mio punto debole, ho pensato a questo.

  4. Davide Nudo scrive:

    @Bi: Chiederti sempre grazie sta diventando un po’ come l’insalata russa: stomachevole 😀

    @Straf: E quale sarebbe il tuo punto debole? Son curioso :3

  5. Straf scrive:

    stupendo.
    hai appena parlato del mio punto debole.

  6. Bi scrive:

    Spettacolare, decisamente pregevole! :’)

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